Alopecia a seguito di un trauma: si può curare?
Che l'alopecia possa essere la causa di un trauma fisico o emotivo è cosa ormai risaputa. Pensiamo ad esempio al trauma provocato da un incidente in macchina, o da un intervento chirurgico di particolare gravità, o ancora alle conseguenze del Coronavirus a lungo termine. La caduta dei capelli e quindi l'alopecia diventano un campanello d'allarme del trauma in corso, con esiti che possono essere opposti fra loro. Dai casi più fortunati in cui l'alopecia si risolve per conto suo a distanza di mesi o anni si passa a scenari dove la caduta dei capelli evolve fino a trasformarsi in qualcosa di cronico, con ovvie conseguenze sul benessere psicologico della persona. Quale che sia la circostanza, vale la pena agire il prima possibile, e cioè prima che l'alopecia peggiori, superando il punto di non ritorno. Ma come prendersi cura dei capelli che cadono a seguito di un trauma? Esistono soluzioni specifiche da adottare? Per rispondere, vediamo innanzitutto quali valutazioni occorre fare.
L'ESAME DEL CAPELLO CON IL TEST DEL MINERALOGRAMMA HDM
Inquadrare la situazione è fondamentale per capire che cosa sta succedendo ai capelli. Senza una chiara conoscenza e visione di quello che è lo stato di salute del cuoio capelluto, è impossibile pianificare un'azione efficace. Noi di HairAid sappiamo bene quanto è importante l'analisi iniziale del capello, per questa ragione abbiamo perfezionato negli anni un apposito esame, meglio noto come test del mineralogramma HdM (Hair Diagnostic Method Global Plus). Si tratta di un test basato sull'impiego di strumenti tecnici fra i più avanzati, come il mineralogramma e come la videomicroscopia con lampada dermatologica e microcamera a 300 ingrandimenti. Il risultato che si ottiene è un report di circa 40 pagine con oltre 50 indici di fattori che descrivono alla perfezione che cosa sta accadendo ai capelli. Partendo da questo esame, è poi possibile elaborare una successiva strategia di cura molto più incisiva, scegliendo la soluzioni ritenuta migliore in base anche alle esigenze e alle aspettative del paziente.DALL'OSSIGENOTERAPIA AL TRAPIANTO: LE POSSIBILI CURE ALL'ALOPECIA
Curare l'alopecia a seguito di un trauma dopo aver fotografato le condizioni del cuoio capelluto significa decidere se adottare approcci soft o tecniche invasive. Fra gli approcci soft che non prevedono interventi chirurgici ricordiamo ad esempio:- ossigenoterapia, ovvero sedute dove viene somministrato un mix di ozono e ossigeno, elementi preziosi per migliorare l'apporto di nutrienti che entrano in circolazione dai capillari e rinforzare di conseguenza i capelli.
- microfibre di cheratina, sotto forma di spray, vengono applicate una tantum sui capelli come riempitivo estetico, simulando una crescita naturale e omogenea. Chiaro che in questo caso i capelli devono avere una lunghezza minima utile al riempimento delle microfibre.
- tricopigmentazione, tecnica alternativa alle microfibre di cheratina, più indicata per persone calve o con capelli rasati (taglio militare). Con questa soluzione si vanno ad applicare dei minuscoli pigmenti di colore sottopelle, in modo da riprodurre la texture dei capelli originali.
Ci sono poi metodiche più radicali ma che al contrario delle precedenti possono offrire risultati permanenti o semi-permanenti. Parliamo delle soluzioni chirurgiche alla calvizie e all'alopecia a seguito di un trauma, suddivise principalmente in autotrapianto Fue e autotrapianto Fut. Soluzioni invasive come queste richiederebbero un approfondimento a parte, ma visto che ne abbiamo già parlato in passato, ti consigliamo di leggere l'articolo sulle 5 differenze fra autotrapianto di capelli Fue e Strip e se vuoi saperne di più, ti basta contattare i nostri esperti compilando il modulo dedicato.