Patch cutanea: semplice parrucchino o vera innovazione?
Da qualche anno a questa parte la parola “patch cutanea” è salita alla ribalta diventando quasi un tormentone in gruppi Facebook, chat Telegram e forum web. Tutto nasce dall'annuncio via Twitter di Francesco Facchinetti, celebre personaggio televisivo che ha deciso di condividere con i suoi fan il nuovo look ottenuto grazie appunto alla patch cutanea. In data 28 dicembre 2019, il noto DJ Francesco twitta questo annuncio:
Cosa mi sono messo in testa?
Le parole sono accompagnate da un video in cui Facchinetti spiega i pro e contro delle varie soluzioni provate in precedenza, fino ad arrivare alla “nuova” e quasi magica patch cutanea. Finalmente, sostiene Francesco, dopo aver incontrato un certo Fabrizio, ho scoperto come riavere gli stessi capelli di quando avevo 15 anni.
Da quel giorno diverse riviste online e più di un magazine cartaceo hanno ripreso la notizia, trattando l'argomento in maniera più o meno esaustiva. Noi di HairAid abbiamo sempre ritenuto superfluo parlare del tema, eppure, molti dei nostri clienti, memori della notizia di Facchinetti, vengono da noi per avere maggiori informazioni su questa alternativa. È tempo dunque di rispondere con dovizia di particolari alla domanda che in tanti si pongono: che cos'è la patch cutanea? E soprattutto: ne vale la pena?
Ma attenzione, perché questo vale anche per le protesi epiteliali! E come per le protesi epiteliali la differenza sostanziale è data dalla manifattura in primis, e dalla manutenzione in seconda battuta. Tra i fattori che concorrono al successo di una patch cutanea, così come di una protesi epiteliale, ricordiamo:
Cosa mi sono messo in testa?
- NO LOZIONI MAGICHE
- NO POLVERI STRANE
- NO AUTOTRAPIANTO
- NO PARRUCCHINI
Le parole sono accompagnate da un video in cui Facchinetti spiega i pro e contro delle varie soluzioni provate in precedenza, fino ad arrivare alla “nuova” e quasi magica patch cutanea. Finalmente, sostiene Francesco, dopo aver incontrato un certo Fabrizio, ho scoperto come riavere gli stessi capelli di quando avevo 15 anni.
Da quel giorno diverse riviste online e più di un magazine cartaceo hanno ripreso la notizia, trattando l'argomento in maniera più o meno esaustiva. Noi di HairAid abbiamo sempre ritenuto superfluo parlare del tema, eppure, molti dei nostri clienti, memori della notizia di Facchinetti, vengono da noi per avere maggiori informazioni su questa alternativa. È tempo dunque di rispondere con dovizia di particolari alla domanda che in tanti si pongono: che cos'è la patch cutanea? E soprattutto: ne vale la pena?
DIFFERENZE FRA PATCH CUTANEA E PROTESI EPITELIALE
Per parlare di patch cutanea dobbiamo partire dalla parola. Per quanto possa suonare moderno e accattivante, un po' come tutti i nomi commerciali, il termine “patch”, in inglese, significa letteralmente “toppa”. Proprio così: il verbo to patch, non a caso, vuol dire “rattoppare”, “mettere una pezza”. Questo fa capire già qualcosa sulla vera natura della patch: si tratta di una soluzione temporanea, che ha una durata limitata nel tempo, specie se consideriamo i modelli di bassa qualità. Con la patch cutanea possiamo sfoggiare una capigliatura perfetta ma non certo eterna (dettaglio che Facchinetti in buona o cattiva fede omette nel suo video). In media, fattori come la sudorazione, il PH della pelle o il contatto con l'acqua possono ridurre la durata della patch da qualche mese a poche settimane.Ma attenzione, perché questo vale anche per le protesi epiteliali! E come per le protesi epiteliali la differenza sostanziale è data dalla manifattura in primis, e dalla manutenzione in seconda battuta. Tra i fattori che concorrono al successo di una patch cutanea, così come di una protesi epiteliale, ricordiamo:
- materiale usato per la base (di solito film ultrasottile in similpelle)
- tipologia di innesto (manuale o meccanica)
- origine dei capelli (naturale o sintetica)
- collante o biadesivo impiegato per il fissaggio
- ...e altri ancora!